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2003 "Fiamma Vigo e Numero - una vita per l'arte" Archivio di Stato, Firenze 7 ottobre 20 dicembre

 
ARTICOLO DI SANDRA SALVATO SU ''LA NAZIONE'' DI FIRENZE DELL' 8 OTTOBRE 2003

La mostra – Interessante progetto espositivo all'Archivio di Stato

Fiamma Vigo, la passione

Inizio e fine. Un altro tassello si aggiunge a ciò che mai potrà trovare compimento se non una collocazione, la cultura. Questa volta essa ha il nome ed il volto di una donna il cui nome potrebbe parafrasare tutto il fermento che presiede l'anima di un'artista, Fiamma Vigo. Alla sua personalità ed attività di animatrice e promotrice culturale è legata l'indispensabile premessa del più particolare progetto espositivo forse mai messo a punto dall'Archivio di Stato. Parliamo di una mostra che esula dal solito paradigma della rappresentazione spettacolare inanellata nella proposizione di un'indagine di storia dell'arte. Si tratta invece di un desiderio sincero di ricostruzione di ciò che pare sopito dal tempo e mortificato dall'estraniante incedere degli avvenimenti che fa spesso scordare. Così è accaduto per Fiamma Vigo, forse in parte dimenticata, forse in parte misconosciuta a causa di un passato testimoniato a singhiozzo e che mai avremmo pensato potesse tornare nella sua completezza. L'indefesso lavoro dell'Archivio di Stato, della Regione Toscana e dell'Archivio per la memoria e la scrittura delle donne, e il sostegno determinante della Cassa di Risparmio di Firenze in sinergia con la Fondazione del Monte dei Paschi di Siena hanno recuperato uno storico centro di gravità, un cosmo in cui l'ordine si compensa nell'unica rivista, manifesto degli anni d'oro dell'arte e della letteratura italiana del novecento «Numero» che Fiamma Vigo fondò nel 1949 e alla quale legò poco dopo l'attività espositiva. Il fine documentaristico della mostra è reclamizzato dal progressivo e sequenziale percorso elaborato dall'architetto Alessandro Poli; da un lato prende forma la vena artistica della Vigo pittrice, dall'altro si ha cura di coniugare l'astrazione del linguaggio delle opere con quello più esplicito dei documenti, in sintesi illustrando presenze rilevanti e mostre significative dell'attività di «Numero», dalla prima esposizione tenutasi a Fi- renze - Capogrossi nel 1951- alla «Rassegna di arte contemporanea». Si noterà la diversa argomentazione dell'astrattismo l'indomani degli anni 50, e il diverso approdo del genere pittorico ad un tratto più fortemente materico e gestuale. Si coglierà altresì l'apertura ad un'area oggettuale in corrispondenza dell'influenza esercitata dalla pop art negli anni 70-80. Questo corridoio del tempo si conclude con un omaggio ad Alberto Moretti ed Antonio Bueno che nell'apparente caleidoscopica logica espositiva possono ben ricollegarsi alle due opere d'entrance di André Lhote e Mario Tozzi. L'archivio di Fiamma Vigo è visitabile fino al 20 dicembre.

 
 
foto di repertorio

 
 
 
 
 
 
 
RISORSE AGGIUNTIVE
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